Hidalgo Velázquez
2007-04-08 19:03:38 UTC
Diversi anni fa, credo più di dieci anni fa, una sera tardi mi trovavo
in compagnia di Geppino Campagna a bordo di una motocicletta Kavasaki
di colore blu allorquando, nel transitare per una strada che si
immette sui Quartieri Spagnoli, una sorta di prosecuzione di via S.
Brigida, notammo Gianfranco Di Biasi (detto o pazzo, poi morto in
un suicidio di dubbia ricostruzione) che stava litigando allinterno
di una latteria con un uomo circa il parcheggio di una Vespa.
In realtà Gianfranco aveva parcheggiato la propria Vespa, come
peraltro facevano tutti i Faiano, in modo da ostruire la libera
circolazione di tutti gli altri veicoli, e si era introdotto
allinterno della latteria. Arrivò unauto e dovette fermarsi. Ma Di
Biasi non si curò di spostare la moto.
Una persona da me conosciuta di vista si avvicinava al Gianfranco,
redarguendolo per il suo comportamento. Da lì scaturì un violento
litigio verbale, e lindividuo poiché aveva il figlio allepoca
affiliato ai Mariano, ed in particolare a Marco Mariano, al quale era
solito fare lautista di motocicletta, pensò bene di rincarare la
dose, profferendo allindirizzo di Di Biasi numerosi rimproveri,
appellandolo quale camorrista.
Gianfranco, che non era solito farsi saltare la mosca al naso, diede
immediatamente lultimatum a questo individuo, minacciandolo che se
avesse continuato gli avrebbe sparato. Il padre dellautista di
Mariano rispose male: A questo punto Gianfranco si avvicinò alla
propria Vespa prelevando dal bauletto unarma, con la quale fece fuoco
colpendo il malcapitato ad entrambi gli arti inferiori.
In quel momento da un palazzo vicino uscì il figlio della persona
gambizzata dal Di Biasi, ricordo solo che si chiamava Genni o nano.
Dopo aver visto il padre a terra ed il Di Biasi armato fece come a
voler tornare allinterno del palazzo. A questo punto Gianfranco,
temendo che potesse armarsi gli esplose alle spalle un colpo di
pistola colpendolo mortalmente. Io e Geppino Campagna eravamo presenti
a tutto laccaduto, e quando Gianfranco Di Biasi prese la Vespa
allontanandosi, noi lo seguimmo e ad un certo punto Geppino, che era
alla guida della moto, si affiancò a Gianfranco, al quale disse che
aveva combinato un casino.
in compagnia di Geppino Campagna a bordo di una motocicletta Kavasaki
di colore blu allorquando, nel transitare per una strada che si
immette sui Quartieri Spagnoli, una sorta di prosecuzione di via S.
Brigida, notammo Gianfranco Di Biasi (detto o pazzo, poi morto in
un suicidio di dubbia ricostruzione) che stava litigando allinterno
di una latteria con un uomo circa il parcheggio di una Vespa.
In realtà Gianfranco aveva parcheggiato la propria Vespa, come
peraltro facevano tutti i Faiano, in modo da ostruire la libera
circolazione di tutti gli altri veicoli, e si era introdotto
allinterno della latteria. Arrivò unauto e dovette fermarsi. Ma Di
Biasi non si curò di spostare la moto.
Una persona da me conosciuta di vista si avvicinava al Gianfranco,
redarguendolo per il suo comportamento. Da lì scaturì un violento
litigio verbale, e lindividuo poiché aveva il figlio allepoca
affiliato ai Mariano, ed in particolare a Marco Mariano, al quale era
solito fare lautista di motocicletta, pensò bene di rincarare la
dose, profferendo allindirizzo di Di Biasi numerosi rimproveri,
appellandolo quale camorrista.
Gianfranco, che non era solito farsi saltare la mosca al naso, diede
immediatamente lultimatum a questo individuo, minacciandolo che se
avesse continuato gli avrebbe sparato. Il padre dellautista di
Mariano rispose male: A questo punto Gianfranco si avvicinò alla
propria Vespa prelevando dal bauletto unarma, con la quale fece fuoco
colpendo il malcapitato ad entrambi gli arti inferiori.
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gambizzata dal Di Biasi, ricordo solo che si chiamava Genni o nano.
Dopo aver visto il padre a terra ed il Di Biasi armato fece come a
voler tornare allinterno del palazzo. A questo punto Gianfranco,
temendo che potesse armarsi gli esplose alle spalle un colpo di
pistola colpendolo mortalmente. Io e Geppino Campagna eravamo presenti
a tutto laccaduto, e quando Gianfranco Di Biasi prese la Vespa
allontanandosi, noi lo seguimmo e ad un certo punto Geppino, che era
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aveva combinato un casino.
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Ultime quote: http://tinyurl.com/362wlk
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