Luigi
2004-12-17 14:32:08 UTC
Sono passati diversi anni dalla sua scomparsa, ma credo che molti ricordano
ancora la figura dell'onorevole Angelo Manna (prima M.S.I. poi cacciato da
Rauti per il suo forte meridionalismo e la sua interpellanza parlamentare
contro Mastella).
I suoi dibattiti a canale 21, il suo parlare senza peli sulla lingua, il suo
attaccare i corrotti senza scrupoli, nonchè la sua grande cultura.
Sfogliavo in questi giorni uno dei suoi libri più famosi "Quegli assassini
dei fratelli d'Italia" editore Sun Books dove egli riporta in tutta la sua
crudeltà il trattamento che i piemontesi riservarono alle genti meridionali
(l'analisi si focalizza specialmente sul napoletano) subito dopo l'invasione
del Meridione e la proclamazione del Regno d'Italia accolto con un
"plebiscito" del..... 1,92%% della popolazione e la repressione del
brigantaggio post-unitario, la legge Pica e la commissione Massari.
Ecco alcune parole prese dal libro:
" Trattati alla stregua delle bestie dall'esosa borghesia latifondista
diventata italiana e liberale per non perdere le terre usurpate ai demani e
scacciati dai campi dalla barbarica ondata calata dal Piemonte e dalla
borghesia locale sua complice, centinaia di migliaia di miserabili,
disperati e maledetti paria della terra insorsero in armi.
Un Regno perduto, un milioni di "cafoni massacrati", ventisei milioni di
emigranti. E la feccia ci insulta"...
Nel testo viene menzionata anche l'interpellanza che Manna ebbe coraggio di
fare a l'allora Ministro degli Interni in data 25/09/90 numero 2-01134 che
mandò su tutte le furie i missini Pazzaglia e Rauti. Nell'interpellanza
Manna chiedeva di riportare alla luce tutti i documenti (alcuni sicuramente
bruciati) sulla commissione Massari che nel 1863/4 si occupò di indagare su
come si stava svolgendo la lotta al rivolte meridionali contro l'Italia
unita volgarmente definito come fenomeno del brigantaggio. Ma su questi
documenti nel 1990 come ora c'è il più ostinato Top Secret, perchè
nascondono notizie scomode per l'unità d'Italia.
Logicamente del Ministro neanche l'ombra, abituato ad essere interpellato
per futili motivi e continuamente apprezzato dagli storeografi nonche dai
colleghi Massoni ed ex-fasciti.
A rispondere 5 mesi dopo fu uno dei suoi sottosegretari, Clemente Mastella,
evitando il confronto in aula.
Il resto non lo racconto perchè quell'interpellanza coraggiosissima mise
spalle al muro gli scheletri unitari e post unitari di persone, storici,
regnanti e liberisti massoni che di schifezze per invadere e depredare
l'Antico Regno ne hanno fatte e come,è quindi più interessante leggerla dal
vivo!
Peccato che Mastella è di Ceppaloni (Sannio) a pochi chilometri da dove
avvenne la famosa strage ad opera dei bersaglieri e carabinieri piemontesi a
Casalduni (Bn).
ONORE A TE ANGELO MANNA NON TI DIMENTICHEREMO MAI
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
ancora la figura dell'onorevole Angelo Manna (prima M.S.I. poi cacciato da
Rauti per il suo forte meridionalismo e la sua interpellanza parlamentare
contro Mastella).
I suoi dibattiti a canale 21, il suo parlare senza peli sulla lingua, il suo
attaccare i corrotti senza scrupoli, nonchè la sua grande cultura.
Sfogliavo in questi giorni uno dei suoi libri più famosi "Quegli assassini
dei fratelli d'Italia" editore Sun Books dove egli riporta in tutta la sua
crudeltà il trattamento che i piemontesi riservarono alle genti meridionali
(l'analisi si focalizza specialmente sul napoletano) subito dopo l'invasione
del Meridione e la proclamazione del Regno d'Italia accolto con un
"plebiscito" del..... 1,92%% della popolazione e la repressione del
brigantaggio post-unitario, la legge Pica e la commissione Massari.
Ecco alcune parole prese dal libro:
" Trattati alla stregua delle bestie dall'esosa borghesia latifondista
diventata italiana e liberale per non perdere le terre usurpate ai demani e
scacciati dai campi dalla barbarica ondata calata dal Piemonte e dalla
borghesia locale sua complice, centinaia di migliaia di miserabili,
disperati e maledetti paria della terra insorsero in armi.
Un Regno perduto, un milioni di "cafoni massacrati", ventisei milioni di
emigranti. E la feccia ci insulta"...
Nel testo viene menzionata anche l'interpellanza che Manna ebbe coraggio di
fare a l'allora Ministro degli Interni in data 25/09/90 numero 2-01134 che
mandò su tutte le furie i missini Pazzaglia e Rauti. Nell'interpellanza
Manna chiedeva di riportare alla luce tutti i documenti (alcuni sicuramente
bruciati) sulla commissione Massari che nel 1863/4 si occupò di indagare su
come si stava svolgendo la lotta al rivolte meridionali contro l'Italia
unita volgarmente definito come fenomeno del brigantaggio. Ma su questi
documenti nel 1990 come ora c'è il più ostinato Top Secret, perchè
nascondono notizie scomode per l'unità d'Italia.
Logicamente del Ministro neanche l'ombra, abituato ad essere interpellato
per futili motivi e continuamente apprezzato dagli storeografi nonche dai
colleghi Massoni ed ex-fasciti.
A rispondere 5 mesi dopo fu uno dei suoi sottosegretari, Clemente Mastella,
evitando il confronto in aula.
Il resto non lo racconto perchè quell'interpellanza coraggiosissima mise
spalle al muro gli scheletri unitari e post unitari di persone, storici,
regnanti e liberisti massoni che di schifezze per invadere e depredare
l'Antico Regno ne hanno fatte e come,è quindi più interessante leggerla dal
vivo!
Peccato che Mastella è di Ceppaloni (Sannio) a pochi chilometri da dove
avvenne la famosa strage ad opera dei bersaglieri e carabinieri piemontesi a
Casalduni (Bn).
ONORE A TE ANGELO MANNA NON TI DIMENTICHEREMO MAI
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/